Didattica a distanza: maniaco irrompe in una videolezione in una primaria masturbandosi

Qualche giorno fa a Maglie, una cittadina pugliese è avvenuto un fatto gravissimo che ha lasciato sotto choc una intera classe di bambini della primaria.

Durante una videolezione in una classe virtuale un uomo si è collegato in videoconferenza ed è riuscito a stare all’interno della videoconferenza sulla piattaforma Collabora praticandosi una masturbazione davanti alla classe.

L’episodio increscioso – come riporta il Quotidiano della Puglia – ha spinto la dirigente della scuola a denunciare alla procura il fatto. La polizia postale sta prendendo provvedimenti per individuare il soggetto anche attraverso il tracciamento dei dati sulla piattaforma. Al momento l’identità del soggetto è sconosciuta ma i dati in possesso potrebbero essere utili ad individuarlo.

Si sa che tecnicamente ogni connessione ad internet è prevista di un IP pubblico univoco assegnato ad una utenza ben precisa, quindi dall’IP lasciato come traccia in piattaforma si potrebbe risalire all’identità della persona a meno che non abbia utilizzato hotspot pubblici, in cal caso l’individuazione sarebbe più complessa se non addirittura impossibile.

L’episodio ci porta a ricordare tutti gli altri che hanno creato non pochi problemi sulle piattaforma per la formazione a distanza. Qualche settimana fa Zoom ebbe dei problemi simili e le piattaforme di Google e Microsoft sono state potenziate in modo da evitare irruzioni senza autorizzazione da parte dei docenti che gestiscono la classe.

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