Didattica a distanza, i trucchi degli studenti on line, quali sono e come scoprirli.

Circola da tempo un video a dir poco stupido diffuso tra l’altro da da ScuolaZoo, un sito la cui parte finale è tutto un programma ma che spesso viene preso in considerazione seriamente anche dai quotidiani nazionali.

Il video mostra alcune chicche su come simulare malfunzionamenti, bloccare la propria immagine in video e altre diavolerie finalizzate semplicemente a rallentare o addirittura rendere inutili i tentativi da parte dei docenti di svolgere il proprio lavoro.

Sembra proprio di giocare a guardie e ladri, ma vediamo come possiamo scovare questi meccanismi.

Immagine congelata.

Questo “effetto” è possibile grazie ad una estensione goliardica per Chrome che si chiama Visual effects, che potete scaricare qui. Il plugin si installa su Chrome e consente di avviare effetti speciali sul soggetto in videoconferenza, esso appare con questa icona:

La si trova nell’elenco dei componenti aggiuntivi di Chrome. Basterà che vi facciate condividere il browser dello studente furbetto e gli chiediate di disinstallare l’estensione. Ecco come appare il plugin appena installato. Tra le funzioni c’è Freeze che consente di bloccare l’immagine dello studente, cosa che ovviamente gli consente di fare ciò che vuole ma di apparire com e se fosse presente.

Nella barra a sinistra si possono scegliere i vari effetti.

Simulazione di lentezza della connessione

Alcuni studenti in cerca di tempo da perdere, usano applicazioni che simulano dei lag, dei ritardi di trasmissione audio e video. Spesso si tratta di qualcosa di registrato che mandano in esecuzione al bisogno, quando vengono chiamati. In questi casi succede che il docente è portato a pensare che proprio in quel momento la connessione non vada come dovrebbe.

Anche in questo caso fatevi condividere il browser e chiedete di avviare speedtest, cercandolo proprio su Google. La prima voce tra i risultati avvia il test della velocità sia in upload sia in download. I principali strumenti di videoconferenza ottimizzano la larghezza di banda. Di solito 2 megabit al secondo garantiti sono sufficienti per lavorare bene senza ritardi. Quindi potrete smentire tranquillamente l’alunno se sostiene che ha poca connettività.

Questo speedtest restituisce anche l’indirizzo IP della connessione che l’alunno sta utilizzando, ciò vuol dire che avrete un’altra informazione aggiuntiva, che vedremo al prossimo punto.

L’alunno esce dalla videoconferenza simulando un malfunzionamento e la caduta della linea, senza più riconnettersi

Sembra strano ma capita anche questo. Soprattutto quando capita l’ora in cui c’è una interrogazione. In questo caso sarà sufficiente chiedere all’inizio all’alunno di usare una funzione semplice quanto interessante. Essa consente di rilevare il proprio indirizzo IP. A cosa servirà? Semplicemente a dimostrare che la connessione è ancora funzionante anche dopo la sua “scomparsa”. Basta digitare sul nostro browser e sul motore di ricerca “myipaddress” per avere tra le risposte servizi che restituiscono l’ip del chiamante. Se la funzione la attiva l’alunno, potrà darvi all’inizio dell’ora il proprio IP.

A cosa servirà? Semplice, qualora lo studente dovesse “sparire” facendo sapere che internet non va, sarà importante usare una funzione di ricerca per smentirlo. Il servizio ping, consente di verificare se quell’IP è ancora in uso.

Questo servizio consente di fare ciò. Per la verità il Ping potete farlo dal vostro PC ma qui avete tutto sul web direttamente. Quella schermata dice che il messaggio inviato dal servizio ping è arrivato a destinazione, segno che la connessione del vostro alunno è tutt’altro che caduta.

Certo, potrebbe capitare che quell’IP corrisponda ad un altro utente. Di fatto se veramente la connessione cade, l’IP viene rilasciato e il provider che lo gestisce potrebbe assegnarlo ad un altro cliente. Si tratta di un IP dinamico, quindi ciò potrebbe avvenire. Tuttavia c’è una cosa interessante da verificare. Se veramente lo studente è stato disconnesso per malfunzionamenti, difficilmente gli verrà assegnato un nuovo IP identico. Provate voi stessi a spegnere il modem e poi riaccenderlo. Quindi, un IP diverso darebbe veramente prova del fatto che lo studente realmente era stato buttato fuori dalla rete.

In conclusione vorrei dire che è deprimente e spiacevole giocare a guardi e ladri in questo modo. La maniera più convincente sarebbe quella di rendere le nostre elezioni interessanti e attraenti, tuttavia se diamo anche una minima dimostrazione del fatto che non siamo affatto cretini, forse eviteranno di usare certi trucchetti.

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