Diritto alla disconnessione, i docenti non hanno più orari, sul web non suona la campanella.

Riunioni on line, gruppi classe, varie forme di aggregazione social per scambiarsi materiale, contenuti, collaborare, gli strumenti informatici abbattono le barriere fisiche.

L’abbattimento delle barriere fisiche porta anche all’abbattimento delle barriere temporali. Accade sempre più spesso che i docenti ricevano circolari la domenica per qualcosa che occorre fare il giorno dopo, succede che studenti contattino anche in tarda serata chiedendo come fare un esercizio e di certo i docenti non si tirano indietro.

Riesce sempre più difficile staccare la spina e sicuramente questo, unito alla situazione pandemica che limita la fruizione del tempo libero come si vorrebbe, rende tutto più stressante e difficile. I docenti come anche altre categorie non hanno più orari, finiscono per essere sempre reperibili perdendo il contatto con una scuola reale fatta da muri, luoghi , relazioni sociali e comunicazioni che dovrebbero chiudersi non appena suona l’ultima campanella.

Non c’è dubbio che ci si trova di fronte a vuoti legislativi che si sta cercando di colmare con il rischio che i sindacati sottovalutino palesi contraddizioni soprattutto nel caso degli insegnanti i quali oltre alle ore in presenza, hanno diverse attività che svolgono da sempre al di fuori delle mura della scuola. Lo smart working ha reso sempre più sottile il limite tra lavoro e non lavoro con risultati che gravano sulla psiche del docente.

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