Didattica a distanza: 8 consigli per catturare l’attenzione on line

La didattica a distanza rischia di diventare un boomerang soprattutto per quegli studenti che mostrano di solito poca voglia di studiare. Sentirsi a casa dentro ad uno schermo che se vogliono possono ignorare anche con qualche trucchetto sicuramente consente loro di fare ancora meno di quanto si faccia in classe. Se a questo aggiungiamo anche la situazione contingente, la paura dovuta alla pandemia, il fatto che non si esce di casa se non per validi motivi, arriviamo ad una situazione che difficilmente motiverà gli studenti allo studio. Cosa occorre fare quindi? Sicuramente sarà necessario rivedere il proprio modo di fare scuola. Ecco una serie di accorgimenti che mi sento di seguire.

1-Preparare tutto prima

Evitare di accedere alla videoconferenza ed iniziare subito. L’improvvisazione non funziona spesso on line soprattutto perchè qualcosa di tecnico può andare storto. E’ necessario, quindi predisporre un piano ben definito di cosa fare, tempi, attività e risorse da usare. Accade spesso che cerchiamo di condividere qualcosa e magari ci sono malfunzionamenti. Di fronte alle difficoltà si rischia di perdere il contatto con gli studenti, cosa che difficilmente si riuscirà a riprendere.

2-Usare una diversa narrazione pedagogico-didattica

Narrare ed enfatizzare alcuni passaggi deve essere qualcosa che coinvolgerà di più gli studenti. Ciò già accade in presenza mentre on line dovrà diventare d’obbligo. Quindi, visto che abbiamo a disposizione gli strumenti tecnologici sotto mano, attrezziamoci di piccoli video, presentazioni e molto altro da presentare in una sequenza ben definita ed organica, sicuramente predisposta in anticipo. Usare frasi brevi, evitare di articolare frasi complesse che rischiano di far perdere il filo del discorso perchè il contatto alunno – docente è diverso

3 – La webcam e il contatto visivo

Molte volte non ce ne accorgiamo ma quando presentiamo siamo spesso portati a guardare la tastiera o altre parti dello schermo mentre la webcam è in alto. I ragazzi hanno come l’impressione di avere qualcuno che non li guarda in faccia. Apparentemente sembra una cosa di poco conto ma è notevolmente importante e stabilisce un contatto visivo.

Anche gli studenti devono essere INVITATI ad accendere la webcam. E’ l’unico contatto visivo che abbiamo, non mantenerlo rischia di rovinare i nostri sforzi.

4 – Utilizzare dati non testuali

Questo consiglio lo conoscono tutti gli insegnanti ma vale ancor di più nella didattica a distanza. C’è anche da dire che nella dad abbiamo tutto a portata di mano, video, internet connesso, presentazioni e strumento informatico, quindi basta stabilire un mix attentamente predisposto tra le varie pari che mescola qualche minuto di un video interessante, una presentazione che magari viene fornita allo studente e la nostra narrazione che porta quel valore aggiunto necessario alla comprensione.

5 – Usare possibilmente oggetti non informatici

In un mio articolo di qualche giorno fa ho mostrato come aggiungere una webcam simulata da cellulare che possa essere puntata su libro, carta o addirittura su oggetti. Immaginate in una scuola primaria di poter mostrare modelli 3D di qualcosa che state spiegando, mi riferisco a scienze o arte e immagine. Sicuramente vedere qualcosa in video che non sia materiale informatico, avvicina di più gli studenti. Eccovi il link all’articolo

6 – Coinvolgere gli studenti chiamandoli a partecipare

Chiedere continuamente agli studenti chiamandoli per nome, consente di tenere alta l’attenzione, evitando che essi possano seguire passivamente. Chiamarli a dare un contributo, fare una domanda, fa sì che lo studente debba essere partecipe anche a distanza. Ciò sappiamo che vale molto nella didattica in presenza ma ha un valore ancora più importante a distanza dove spesso il contatto visivo perde la sua efficacia.

7 – Gestire i tempi

I tempi della dad sono radicalmente diversi da quelli della didattica in presenza. Senza dubbio le attività sono più concentrate ed è anche per questo che non deve essere possibile presentare qualcosa per due ore o fare attività che durino a lungo. Ciò vale anche per via del fatto che il contatto attraverso uno schermo stanca parecchio. Quindi occorre alternare bene momenti di presentazione di n nuovi argomenti e momenti di creatività, confronto, discussione in gruppo, produzione di contenuti oltre alle pause. Di solito ogni 40-45 minuti sarebbe opportuno una pausa che consenta a tutti di staccare dal contatto con il dispositivo informatico.

8 – Organizzare lezioni brevi ma coinvolgenti

Qui incontriamo qualcosa che ha a che fare con l’intera organizzazione scolastica. Occorre abbandonare l’idea di svolgere on line tante ore quante ne svolgevamo in presenza. Ciò per due motivi. Uno riguarda il fatto che diventa difficile organizzare una lezione da ben 3 ore consecutive on line, l’altra riguarda il fatto che come specificavamo nei punti precedenti, il docente ha la necessità di maggior tempo per preparare le lezioni, anche in modalità asincrona. Alcune scuole hanno diviso l’orario in due parti: una parte rappresenta i 2/3 delle lezioni che si fanno in modalità sincrona on line con incontri di 1 o al massimo 2 ore; l’altra parte rappresenta 1/3 delle lezioni ed è formata dalla produzione di contenuti che i ragazzi seguono in modalità asincrona.

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