Caro Sallusti, credo che lei abbia dei problemi irrisolti con i suoi insegnanti della maturità

Nel giorno 2 giugno, quando i giornali parlano di festa della Repubblica, un giornale (il Giornale, per usare l’articolo determinativo) in aperto spregio persino al suo fondatore, titola a 6 colonne qualcosa di illeggibile nei confronti degli insegnanti. Ora, lungi da me dal voler definire eroi gli insegnanti che hanno fatto la loro parte in un momento difficile come questo, forse la parola “vergogna” i docenti non la meritano affatto.

Volendo sorvolare sul lessico sgrammaticato utilizzato, che non insegneremmo neanche all’ultimo dei nostri studenti, mi attengo a due punti principali che mi preme definire prima di andare a istruire una querela per l’atto diffamatorio che la sua filippica produce nei confronti di un milione di insegnanti.

Premesso che in tutte le categorie ci sono “buoni” e “cattivi” come ad esempio anche nella sua, premesso che un Sallusti qualunque che scrive su “il Giornale” fondato da Montanelli (che si starà rivoltando nella tomba) sarà per me il peggior giornalista, non mi permetterà mai di parlar male di tutti i giornalisti, ho la ferma convinzione che lei abbia qualche problema irrisolto con i docenti che furono della sua maturità.

Dal 5 marzo le scuole sono chiuse, e non per volere dei docenti come lei ha scritto, ma per un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Le scuole sono tutt’ora chiuse, sempre per via di un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, quindi non per scelta dei docenti.

Il paragone con medici e infermieri è irrispettoso nei confronti di quella categoria, noi non salviamo vite umane ma facciamo un altro lavoro. Noi lo abbiamo fatto abbastanza bene a distanza occupandoci di oltre 8 milioni di studenti, rimboccandoci le maniche anche usando strumenti mai usati prima, anche sbagliando tutti i giorni. I docenti sono pubblici ufficiali e come tali vanno rispettati ma evidentemente lei che ha già fatto un uso pessimo della sua professione dovendo addirittura chiedere la grazia al presidente della Repubblica per evitare il carcere. Ecco, da un giornalista quale lei si è rivelato non potevamo che aspettarci un editoriale del genere per tirare su il morale ad un quotidiano che nessuno legge più.

Ma andiamo all’argomento più importante, oggetto della sua filippica contro i docenti: gli esami di Stato. Dopo ben 3 mesi trascorsi a fare di tutto 24 ore su 24 per gestire le classi e stare vicini ai nostri studenti, ci è sembrato un accanimento da parte della Ministra dover istruire esami di Stato in presenza e dover attivare grandi misure di sicurezza per 500mila studenti e 120mila docenti. Semplicemente l’abbiamo vista una inutile presa di posizione per un esame che potrebbe svolgersi come si sono svolti quelli di laurea. Lei ha mai scritto qualcosa contro gli esami di laurea on line? Non mi risulta. Non credo si sia scandalizzato dando dei lavativi ai docenti universitari.

Infine: i docenti “assenteisti”. Dove le risultano? Ha dati alla mano con 15 giorni di anticipo di docenti che “sfuggono per paura del virus o che scappano in vacanza“? Lo sa che siamo impegnati con l’ultima settimana di scuola e poi con una serie interminabile di scrutini? Ovviamente non conosce i ritmi con cui si porta avanti la macchina complessa della scuola piena di burocrazie spesso inutili ma purtroppo dovute.

Se vuole faccia un giro su questo blog, pieno di consigli scritti nottetempo per tutti i docenti che hanno fatto squadra, hanno imparato la notte per insegnare di giorno i nuovi paradigmi per fare una didattica per loro e per tutti nuova ma unica in questo periodo.

Caro Sallusti, lo sa che il 30% dei docenti della scuola italiana ha più di 55 anni e quindi per gli esperti molto a rischio Covid2019? Ritiene che ci siano vite da salvare facendo esami di Stato in presenza?

Caro Sallusti, io credo fermamente che lei abbia seri problemi irrisolti con gli insegnanti della sua maturità e usi la sua funzione di giornalista che anziché raccontare la verità scrive opinioni su cose che non conosce, addirittura infanga una intera categoria di docenti che in 3 mesi di didattica a distanza hanno portato avanti la scuola sino alla fine dell’anno scolastico.

Salvo Amato

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